Nella GU della Repubblica Italiana serie generale n 196 del 22.08.2019, è stata pubblicata la rinnovata Ordinanza ministeriale relativa al divieto e detenzione di utilizzo di esche e bocconi avvelenati, emanata per la prima volta il 18 dicembre 2008 e anualmente riconfermata. Nonostante i risultati positivi ottenuti dall’applicazione della norma, “la disseminazione incontrollata di esche e sostanze tossiche è un fenomeno pericoloso utilizzato, soprattutto in alcune aree del Paese, come strumento doloso per eliminare animali randagi. Un’abitudine che rappresenta un grave problema di sanità e incolumità pubblica in quanto, oltre ad essere un rischio per gli animali domestici, costituisce un serio pericolo per l’ambiente e soprattutto per gli esseri umani, in particolare per i bambini” (Fonte Ministero della Salute). #gallery-10 { margin: auto; } #gallery-10 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 33%; } #gallery-10 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-10 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */ Wurstel imbottiti di rodendicidi Contenuto gastrico di cane avvelenato con metaldeide Esca avvelenata In evidenza nel testo rinnovato: attivazione di nuove procedure informatizzate di comunicazione alle autorità competenti delle segnalazioni e dei dati utili al monitoraggio del fenomeno, con la possibilità per cittadini e autorità giudiziaria di disporre di un quadro completo della situazione; il medico veterinario libero professionista potrà inviare direttamente all’Istituto Zooprofilattico territorialmente competente le carcasse di animali deceduti, campioni biologici ed esche o bocconi avvelenati. Presso l’Unità Territoriale Toscana Sud, sede di Grosseto dell’IZS Lazio e Toscana, è operativo dal 2009 il Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria, particolarmente impegnato nella problematica degli avvelenamenti dolosi degli animali.